La nostra sete di felicità è troppo profonda, troppo insaziabile qui per non trovare un giorno il proprio appagamento totale. È solo per scarabocchiare sulla carta che scrivo tutto questo, ancora così impreciso, ma che sarà espresso più chiaramente. Mi piacerebbe scrivere un libro sulle bellezze sparse per il mondo un giorno, che si tratti di un bel tango, di un coro russo, di un atollo nei mari del Sud, di un tramonto, di una Messa di campagna o di una Tahitiana. Tutte le cose se viste al di là della loro bruttezza e della meschinità che le circonda, hanno una bellezza vera che ne fa un riflesso di Dio.
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Anno | 2007 |
Pagine | 320 |
Formato | 11,5 x 16,5 |
Rilegatura | Brossura |
Tiratura | 600 copie |
1,1 MB | scaricato 2.358 volte |
Guy de Larigaudie, Il bel gioco della mia vita
Guillaume Boulle de Larigaudie, conosciuto col nome abbreviato di Guy de Larigaudie (Parigi, 18 gennaio 1908 – Mousson, 11 maggio 1940), è stato uno scrittore francese. Noto per le sue imprese avventurose, tra le quali il primo collegamento Parigi-Saigon in automobile, era un convinto assertore degli ideali dello scautismo. Conosciuto tra gli scout di tutto il mondo come "il rover leggendario", è ancora oggi un esempio di rettitudine e di forza morale. [Fonte: wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Guy_de_Larigaudie].
Il Bel Gioco della mia Vita, apparve per la prima volta con il titolo “Le beau jeu de ma vie” (Parigi, ed. Seuil, 1948), è la raccolta postuma della corrispondenza di De Larigaudie con sua madre ed i suoi amici, e racconta la vita avventurosa del Rover leggendario attraverso i suoi stati d’animo, le sue inquietudini e le sue riflessioni più profonde.
Traduzione inedita a cura di Andrea Padoin (con la collaborazione di Riccardo Gallese), edita da La Pattuglia del Kraal nel 2007
Il libro è esaurito.
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